Di solito non siamo mai d'accordo con
Confindustria e Confcommercio che, non a caso, hanno scelto come
proprio partner preferenziale la triplice sindacale. Due facce della
stessa medaglia, di quella rappresentanza del mondo produttivo che ha
contribuito, con la sua iperpoliticizzazione e il suo servilismo alla
politica, alla rovina economica del paese. Però stavolta dobbiamo
dare loro ragione. Va bene che ormai questi settori (PMI,
Artigianato, Turismo, Commercio) sono “più di là che di qua”.
Ma proprio perchè il massaggio cardiaco dura da tanto tempo e certe
fatiche vanno ricompensate, ci sembra opportuno che questa volta il
governo permetta al soccorritore di continuare il suo tentativo.Ci
auguriamo che lo schieramento “trasversale” che sin d'ora, in
Parlamento, si sta formando per rimediare al disastro in sede di
emendamenti al decreto, si allarghi sempre di più.Si dice che la
estensione era nelle intenzioni ma che problemi tecnici
insormontabili non lo hanno consentito. Ci risulta però che da tempo
certe poltrone decisionali siano ad esclusivo appannaggio dei
supertecnici che evidentemente quando hanno accesso alle stanze dei
bottoni ministeriali si trasformano in fretta da formiche a cicale,
da piloti abilissimi della finanza pubblica a (finti) imbranati
neopatentati. Forse perchè quando le coperte sono corte già si sa
da dove la forza che le tira a sé è più debole (ossia meno
tutelata politicamente)? Ci risulta che i tempi siano stretti (per
l'imminenza del pagamento della rata e per i vincoli europei) e che
il governo sia pronto a blindare il decreto, non consentendo
emendamenti. E per fortuna che Enrico Letta, l'astro nascente, ha
detto, nel discorso per la Fiducia "Ho pensato molto al
personaggio biblico di Davide nella valle delle nostre paure davanti
al Golia di sfide gigantesche. Dobbiamo spogliarci della spada e
dell’armatura che ci appesantirebbero. Ci serve il coraggio di
mettere da parte prudenza politica e la fiducia”. Evidentemente è
bastato il primo ostacolo, la gestione della patata bollente IMU, a
far riconsiderare al personaggio biblico evocato, ammaliato anch'esso
dalle atmosfere ministeriali, l'opportunità di rimettersi la
corazza e di lasciare la spada ad Equitalia che busserà con essa
alla porta dei produttori in difficoltà. Che eroe!
ALCAMS-AGL E' COMPARTO DI AGL (AGL , Alleanza Generale del Lavoro (confederazione sindacale dei lavoratori) codice fiscale: 97624870156; atto costitutivo (e statuto) registrato presso l'Agenzia delle Entrate, DP I MILANO-UT di Milano 1, in data 04/06/2012, serie 3, n.7107- sede naz.le:Via Antonio Fogazzaro 1, sc.sin. 3° piano, 20135 Milano, tel.3886296743, fax +39/1782736932, Whatsapp 3455242051, e-mail agl.alleanzageneraledellavoro@gmail.com ; e-mail certificata: alleanzageneraledellavoro@pec.it )
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