In Italia i siti contaminati sono rappresentati per la stragrande
maggioranza da impianti industriali, in attività o dismessi, discariche e
punti vendita carburanti. Quindi, in questi casi, i lavoratori e/o i residenti sono
potenzialmente a rischio per esposizione (inalazione, ingestione e/o
contatto dermico) ad agenti chimici pericolosi presenti nel suolo
insaturo o nelle acque di falda su cui insistono tali attività.
La Banca Dati "ISS-INAIL" per l’Analisi di Rischio sanitario ambientale è
stata elaborata dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS) e dall’Istituto
Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro (INAIL).
L'importanza e l'utilità di questa banca dati consiste nel rendere
uniformi a livello nazionale i valori dei parametri caratteristici di
tali sostanze, necessari per l'applicazione della procedura di analisi
di rischio. Questo strumento ha, quindi,
permesso di superare il problema legato alla mancata uniformità delle
banche dati implementate nei software comunemente utilizzati a livello
nazionale, che spesso contengono valori dei parametri chimico-fisici e
tossicologici molto diversi tra di loro. Inoltre, la sua precedente
versione conteneva delle incongruenze relative alla classificazione di
cancerogenicità delle sostanze che, con la presente edizione, si
ritengono superate.
VAI AL SITO INAIL PER L'ARTICOLO:
http://www.inail.it/Portale/appmanager/portale/desktop?_nfpb=true&_pageLabel=PAGE_SALASTAMPA&nextPage=Prodotti/News/2012/Ricerca_e_tecnologie_della_sicurezza/info-1225589329.jsp
E A QUELLO DELL'ISS PER LA BANCA DATI COMPLETA:
http://www.iss.it/iasa/?lang=1&tipo=40
ALCAMS-AGL E' COMPARTO DI AGL (AGL , Alleanza Generale del Lavoro (confederazione sindacale dei lavoratori) codice fiscale: 97624870156; atto costitutivo (e statuto) registrato presso l'Agenzia delle Entrate, DP I MILANO-UT di Milano 1, in data 04/06/2012, serie 3, n.7107- sede naz.le:Via Antonio Fogazzaro 1, sc.sin. 3° piano, 20135 Milano, tel.3886296743, fax +39/1782736932, Whatsapp 3455242051, e-mail agl.alleanzageneraledellavoro@gmail.com ; e-mail certificata: alleanzageneraledellavoro@pec.it )
mercoledì 26 dicembre 2012
lunedì 24 dicembre 2012
NUOVA TASSA RIFIUTI (TARES): ALTRI 80 EURO IN PIU' A FAMIGLIA!
La Tares, tassa sui rifiuti e sui servizi, prenderà il posto della Tarsu e
della Tia. E costerà di più alle famiglie.
La Tares finirà per pesare più dell’Imu già versata sulla prima casa: la famiglia “media” che abita nella casa “media” ha pagato 275 euro di Imu, ma ne verserà 305 di Tares, quando la Tarsu si fermava a 225 euro.
Perché questo aumento (dicono, ma voi ci credete?) ? "Perché le risorse acquisite grazie alla Tares dovranno far fronte a due esigenze che prima non erano previste nella tassa sui rifiuti: coprire al cento per cento il costo del servizio per le utenze domestiche sostenuto dai Comuni – quando oggi in media la copertura è del 79%, il resto finisce nel bilancio – e finanziare il costo dei “servizi indivisibili” forniti dal sindaco, una serie di voci che va dall’illuminazione pubblica, alla manutenzione delle strade, polizia locale, verde. Un indispensabile “extra” che le giunte copriranno imponendo ai cittadini una sovratassa di 30 centesimi al metro quadro (che potrà arrivare, giunte volendo, a 40 centesimi)".
La TARES è dovuta “da chiunque possieda, occupi e detenga a qualsiasi titolo locali o aree scoperte, a qualsiasi uso adibiti, suscettibili di produrre rifiuti urbani”. Non solo i proprietari di casa,quindi, ma anche negozi, uffici, capannoni. Verrà calcolerà in base ai metri quadri (l’80% della superficie catastale) senza tener conto del numero di componenti del nucleo.
Per le attività commerciali l’aggravio medio raggiungerà la quota record del 293 per cento.
Ah, che bel 2013 ci aspetta!
La Tares finirà per pesare più dell’Imu già versata sulla prima casa: la famiglia “media” che abita nella casa “media” ha pagato 275 euro di Imu, ma ne verserà 305 di Tares, quando la Tarsu si fermava a 225 euro.
Perché questo aumento (dicono, ma voi ci credete?) ? "Perché le risorse acquisite grazie alla Tares dovranno far fronte a due esigenze che prima non erano previste nella tassa sui rifiuti: coprire al cento per cento il costo del servizio per le utenze domestiche sostenuto dai Comuni – quando oggi in media la copertura è del 79%, il resto finisce nel bilancio – e finanziare il costo dei “servizi indivisibili” forniti dal sindaco, una serie di voci che va dall’illuminazione pubblica, alla manutenzione delle strade, polizia locale, verde. Un indispensabile “extra” che le giunte copriranno imponendo ai cittadini una sovratassa di 30 centesimi al metro quadro (che potrà arrivare, giunte volendo, a 40 centesimi)".
La TARES è dovuta “da chiunque possieda, occupi e detenga a qualsiasi titolo locali o aree scoperte, a qualsiasi uso adibiti, suscettibili di produrre rifiuti urbani”. Non solo i proprietari di casa,quindi, ma anche negozi, uffici, capannoni. Verrà calcolerà in base ai metri quadri (l’80% della superficie catastale) senza tener conto del numero di componenti del nucleo.
Per le attività commerciali l’aggravio medio raggiungerà la quota record del 293 per cento.
Ah, che bel 2013 ci aspetta!
mercoledì 19 dicembre 2012
“ASPI” , “MINI-ASPI 2012” e “MINI-ASPI” : LE ULTERIORI ISTRUZIONI DELL'INPS SULLA NUOVA “DISOCCUPAZIONE”
L'INPS fornisce alcuni chiarimenti in merito all'Indennità di disoccupazione
"mini-ASpI 2012":
L'INPS ritiene che l'ipotesi della procedura di licenziamento per giustificato motivo oggettivo conclusa in sede conciliativa con una risoluzione consensuale configuri un'ipotesi di cessazione involontaria del rapporto di lavoro, dando così titolo all’accesso alla tutela del reddito corrispondente:
http://www.inps.it/bussola/VisualizzaDoc.aspx?sVirtualURL=%2fMessaggi%2fMessaggio%20numero%2020830%20del%2018-12-2012.htm
L'INPS fornisce le istruzioni circa le
nuove discipline, previste dall'articolo 2 della Legge n. 92/2012 (Riforma del
Mercato del Lavoro), conosciute come: Indennità di disoccupazione ASpI e
mini–ASpI:
http://www.inps.it/bussola/VisualizzaDoc.aspx?sVirtualURL=%2fCircolari%2fCircolare%20numero%20142%20del%2018-12-2012.htm
L'INPS ritiene che l'ipotesi della procedura di licenziamento per giustificato motivo oggettivo conclusa in sede conciliativa con una risoluzione consensuale configuri un'ipotesi di cessazione involontaria del rapporto di lavoro, dando così titolo all’accesso alla tutela del reddito corrispondente:
lunedì 17 dicembre 2012
ADDIO "Disoccupazione"! DALL'1.1.2013 ARRIVA L' "ASPI" (Assicurazione Sociale per l'Impiego)
L’articolo 2 della legge n. 92 del 28 giugno 2012 ha istituito, con decorrenza
1° gennaio 2013, l’Assicurazione Sociale per l’Impiego (ASpI), con la funzione
di fornire un’indennità mensile di disoccupazione ai lavoratori che abbiano
perduto involontariamente la propria occupazione. L’ASpI – che sostituisce la
preesistente assicurazione contro la disoccupazione involontaria – si
caratterizza per l’ampliamento della platea dei soggetti tutelati, per l’aumento
della misura e della durata delle indennità erogabili agli aventi diritto,
nonchè per un sistema di finanziamento alimentato da un contributo ordinario e
da maggiorazioni contributive.
Clicca qui sotto e leggi la Circolare INPS per capire come funziona:
http://www.inps.it/bussola/VisualizzaDoc.aspx?sVirtualURL=%2fCircolari%2fCircolare%20numero%20140%20del%2014-12-2012.htm
Clicca qui sotto e leggi la Circolare INPS per capire come funziona:
http://www.inps.it/bussola/VisualizzaDoc.aspx?sVirtualURL=%2fCircolari%2fCircolare%20numero%20140%20del%2014-12-2012.htm
giovedì 13 dicembre 2012
SLOT MACHINES: MENO DEMONIZZAZIONI E PIU' RAZIONALITA' NELLE SOLUZIONI
Dal sito
«Chi non toglie le slot, perderà il bar»
Il vicesindaco: «Il termine per rimuoverle scade il 15 dicembre. Poi scatteranno i controlli di vigili, Finanza e Carabinieri»
di Valeria Frangipane
BOLZANO. Via le slot
dagli oltre 250 bar della città che le hanno installate entro 300 metri dai
luoghi sensibili o il titolare sarà costretto a chiudere. «Mi spiace che in
molti non si rendano conto di quel che succederà. Ripeto, ancora una volta, che
il 15 dicembre scade il termine per rimuovere le macchinette elettroniche dai
locali. Dopo questa data ci muoveremo di conseguenza». Il vicesindaco Klaus
Ladinser risponde così a Confesercenti che si fa portavoce di tutto il disagio
dei soci: «I pubblici esercenti non possono sciogliere i contratti con le
società che gestiscono le slot, va trovata una soluzione che non li danneggi».
«Nessuna soluzione - ribatte il vicesindaco - la legge non l’ho fatta io ma la
Provincia (è entrata in vigore il primo novembre 2012) ed è più che chiara. Al
Comune spetta solo il compito di farla rispettare. Per questo dal 15 in poi
partiranno gradualmente i controlli in tutti i bar della città e scatteranno le
prime multe. E ricordo che se il barista non sposterà le macchinette entro la
data indicata e non lo farà nemmeno in seguito verrà sanzionato più volte fino
al ritiro della licenza ed alla chiusura del locale. Mi spiace ma non si
scherza». Ma come faranno i 250 baristi, legati a precisi contratti, a
sganciarsi dai noleggiatori? «Devono parlarsi, non sta a me trovare una
soluzione». Molte società di noleggio invitano i diretti interessati a non
togliere proprio niente, lei che dice?
«Che se la vedranno col giudice per tutti i ricorsi del caso, non certo con noi».
E’ possibile tenere le macchinette spente?
«Spente o accese non importa. Vanno rimosse». I pubblici esercenti sono invitati anche a fare molta attenzione alle indicazioni che arrivano da alcuni noleggiatori che si dicono pronti a pagare, per esempio, la prima multa (dai 144 ai 552 euro). Attenzione perchè se il noleggiatore dice di pagare e se pagherà anche tutte le sanzioni successive, toccherà poi al titolare perdere la licenza e chiudere il bar. Insomma la questione è molto delicata. Da parte sua il comandante dei vigili, Sergio Ronchetti, fa sapere che nelle prossime ore è stata fissata una riunione proprio per discutere della questione: «Nel fine settimana abbiamo il problema della viabilità da Mercatino, per cui escludo che sabato possano già partire i controlli, ma da lunedì inizieremo il giro. L’input è quello di far rispettare la legge». Per i pubblici esercenti una doppia batosta: da una parte i problemi con i contratti firmati, dall’altra il mancato incasso che - per chi ha dalle due alle tre macchinette - oscilla tra i 1.000 ed i 1.500 euro al mese.
«Che se la vedranno col giudice per tutti i ricorsi del caso, non certo con noi».
E’ possibile tenere le macchinette spente?
«Spente o accese non importa. Vanno rimosse». I pubblici esercenti sono invitati anche a fare molta attenzione alle indicazioni che arrivano da alcuni noleggiatori che si dicono pronti a pagare, per esempio, la prima multa (dai 144 ai 552 euro). Attenzione perchè se il noleggiatore dice di pagare e se pagherà anche tutte le sanzioni successive, toccherà poi al titolare perdere la licenza e chiudere il bar. Insomma la questione è molto delicata. Da parte sua il comandante dei vigili, Sergio Ronchetti, fa sapere che nelle prossime ore è stata fissata una riunione proprio per discutere della questione: «Nel fine settimana abbiamo il problema della viabilità da Mercatino, per cui escludo che sabato possano già partire i controlli, ma da lunedì inizieremo il giro. L’input è quello di far rispettare la legge». Per i pubblici esercenti una doppia batosta: da una parte i problemi con i contratti firmati, dall’altra il mancato incasso che - per chi ha dalle due alle tre macchinette - oscilla tra i 1.000 ed i 1.500 euro al mese.
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COMMENTO ALCAMS-AGL :
Solo un aspetto ci piace in questa vicenda: la
serietà dell'istituzione nel voler applicare puntualmente la norma per quel che
essa dispone e non per l'interpretazione diversa che ognuno ne può dare. Il
resto no, non lo gradiamo proprio.
Innanzitutto la filosofia proibizionista e la
forzatura sugli stili di vita dei cittadini maggiorenni: assolutamente
fallimentare e controproducente. Meglio prevenire,sin dalla scuola e dalla
famiglia, che reprimere ciecamente.Più si calcherà la mano e più il gioco si
diffonderà anche presso fasce di popolazione prima inimmaginabili (così come è
avvenuto per il fumo, i superalcolici, la prostituzione, le droghe leggere e
pesanti, il gioco d'azzardo, le devianze sessuali che sfocino in reati, i limiti
di velocità, ecc.). Per lo meno, noi la pensiamo così. E poi, insopportabile è
il non rispetto dei problemi in cui si gettano queste microimprese. Cosa si
vuole, che pure i baristi diventino poveri e non trovino altra alternative al
gioco?
Quale la soluzione? Occorrerebbe provare a
trovare un compromesso accettabile tra questi comportamenti e i limiti etici e
morali, fondato non sulla illusoria negazione ma sulla riduzione del danno e la
possibilità di avere alternative di vita a disposizione. Il business e i soldi
(come le armi) non sono immorali di per sé, ma lo diventano per l'uso che se ne
fa.Ciò non toglie che vi siano situazioni emergenziali, specie famigliari, che
richiedano un intervento e un aiuto immediato. Questo va garantito,
finanziandolo con il prelievo fiscale su questi fenomeni che va specificamente
(e seriamente ) incrementato.Non c'è alternativa. L'esperienza ci dice che con
il proibizionismo puoi togliere le slot dai bar ma, come sta avvenendo, ti
spuntano su internet e nessuna autorità può farci nulla, come già avvenuto per
fenomeni analoghi. Meglio, per sminuirne la portata trasgressiva, invece,
estendere l'oggetto del desiderio, renderlo a portata di mano. Diminuirà
l'interesse ossessivo e l'essere umano, come è naturale, cercherà altre
attrattive, magari meno sconvolgenti o potenzialmente dannose. Purtroppo duole
dire che come la burocrazia si nutre di inefficienza, così le istituzioni
preposte alla repressione si nutrono di vizio dilagante, che consente loro di
diminuire gli spazi di libertà e controllare il cittadino anche nella sua vita
privata, a tappeto e indiscriminatamente. Lo strumento fiscale, evidentemente,
avrebbe anche la valenza di diminuire i guadagni spropositati e di abbassare la
febbre da superintroiti.Lasciamo quindi perdere le demonizzazioni e pensiamo a
gestire razionalmente questi fenomeni così come si fa in altri paesi (perche
l'Italia deve essere sempre in retroguardia?). Della questione fiscale connessa
alle slot si è ripetutamente parlato in queste settimane con riferimento alla
necessità di reperire risorse per far fronte alla crisi da debito che attanaglia
il nostro Paese. Ad esempio in questo articolo su Avvenire:
Come AGL non posiamo non associarci a coloro che
pretendono che i soldi di cui ha bisogno lo Stato (e la povera gente per avere i
servizi di cui ha diritto) vengano presi là dove ci sono e, se qualcuno ha
goduto di regimi di favore (come le società menzionate nell'articolo) è bene che
sia fatta una correzione, anche attraverso l'introduzione di norme più puntuali.
Che è cosa diversa dal rendere la vita impossibile a dei semplici proprietari di
bar.
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